Bioggio in passato fu centro assai importante nel territorio di Traona.
- Punti di partenza ed arrivo Traona-Bioggio
- Tempo necessario 1 h e 30 min
- Dislivello in altezza in m. 460
- Difficoltà T (T=turistica, E=escursionistica, EE=per escursionisti esperti)
Bioggio (termine connesso con la voce dialettale “bedoia”, betulla, oppure con “Biogio”, soprannome personale; m. 771) è, oggi, solo un grumo di baite, immerse fra i boschi di castagno a monte di Traona, che si anima nella stagione estiva e soprattutto la seconda domenica di settembre, quando si celebra la festa della Madonna durante la quale è possibile gustare il tradizionale piatto delle celebrazioni nuziali, il risotto condito con molta carne.
In passato fu, però, centro assai importante nel territorio di Traona. Prima del secolo XV la sua chiesetta di S. Maria era centro della devozione nella pieve di Traona, prima di venir soppiantata dall’imponente chiesa di S. Alessandro. Ed ancora nel secolo successivo, quando quest’ultima chiesa venne temporaneamente occupata (fino al 1603) dai protestanti, la chiesetta di S. Maria tornò a diventare centro di riferimento principale della fede cattolica a Traona.
Una salita a Bioggio è, dunque, una discesa nei profondi recessi del tempo. Ci si arriva anche in automobile, sfruttando la carrozzabile che sale da Cino (2 km), oppure, sul lato opposto, cioè quello orientale, sfruttando la pista che parte dalla chiesa di S. Giovanni di Bioggio e sale ai prati di Aragno, e staccandosene al secondo tornante destrorso. Ma vale proprio la pena di salirvi a piedi, partendo dalla chiesa di S. Alessandro a Traona.
Percorso
Lasciata la provinciale Valeriana a Traona, saliamo nel primo tratto della strada per Mello, staccandocene sulla sinistra quando troviamo l’indicazione per la chiesa di S. Alessandro. Superato il torrente Vallone, restiamo nella parte alta del paese (senza scendere a sinistra, verso il centro): imboccata la via Somagna, in breve ci portiamo al parcheggio costruito a monte della chiesa di S. Alessandro a Traona (m. 285). Cominciamo a salire, verso ovest, sulla ripida e larga mulattiera.
Al primo tornante destrorso troviamo un ponte, al quale giunge una strada asfaltata (che prosegue per Moncucco e Pianezzo), che noi ignoriamo. Al successivo tornante sinistrorso è posta, invece, una cappelletta. Poi la mulattiera, dopo una svolta a destra, porta ad una bella fascia di prati.
Dopo una svolta a sinistra, la successiva salita porta nei pressi del nuovo parcheggio di Pianezzo; volgendo a destra e passando in mezzo alle case, intercettiamo, infine, la strada asfaltata sopra menzionata, alle case della frazione di Pianezzo (m. 471).
Dopo aver raggiunto, sfruttando una scaletta, la strada asfaltata, la lasciamo subito per tornare sulla storica mulattiera, che attraversa un gruppo di baite e torna ad intercettare la strada più in alto. Sull’altro lato, in corrispondenza di un casello per l’acqua, imbocchiamo il sentiero che si immerge in un bel bosco di castagni, in direzione nord-est, risalendo il largo dosso ad ovest del Vallone di S. Giovanni, alla sommità del quale, su un bel poggio, a 697 metri, è posta la chiesa di San Giovanni di Bioggio.
Portiamoci alle spalle della chiesa, dove passa la pista sterrata che proviene da Mello e prosegue verso i prati Aragno. Prediamo, dunque, a sinistra, fino al secondo tornante destrorso: qui, in corrispondenza di una piazzola, dalla pista si stacca una pista secondaria che, dopo un tratto in discesa, porta alle baite di Bioggio, passando proprio sotto la chiesetta di S. Maria.
Quando al fondo sterrato si sostituisce quello in cemento, all’ingresso del borgo, guardiamo a sinistra: dalla pista si stacca una pista secondaria, che dopo pochi metri diventa un sentiero che attraversa un ampio prato, fino a raggiungere l’ingresso di una selva, dove diventa una chiara mulattiera. Si tratta della già citata mulattiera storica per Bioggio, per la quale possiamo scendere a Pianezzo e di qui tornare al parcheggio di S. Alessandro.
Fonte: ©Massimo Dei Cas – Paesi di Valtellina